Ognuno può brillare della propria luce; tutto si complica quando ci ostiniamo ad imitare i talenti di altri.
La sfiducia in sé stessi nasce proprio dal misurarsi con le eccellenze altrui, mossi da una malsana attitudine di competizione.
Questa tendenza, a sua volta, spesso genera senso di inferiorità, frustrazione, invidia e un conseguente stato di conflittualità dentro e fuori di noi.
In alcuni casi il modello preso a riferimento è l'esito di una qualche forma distorta di idealizzazione che, originando da convinzioni fuorvianti o da preconcetti fasulli spesso inconsci, è destinata a produrre delusione, sofferenza, sfiducia in sé e negli altri.
Anche laddove il modello di riferimento sia autentico e possieda un suo valore intrinseco, i benefici che ne deriverebbero dal seguirlo possono venire compromessi se la persona adotta pericolose forme di imitazione e competizione.
É importante comprendere che seguire un modello non significa imitarlo.
Ognuno dovrebbe infatti riscoprire e valorizzare le proprie peculiari potenzialità e qualità, quale esito del personale combinato disposto di guna-karma, e attivare conseguentemente le risorse interiori di cui dispone, secondo tempi e modalità che più gli sono consoni, per attualizzare ciò che già esiste allo stato potenziale.
La conseguenza più evidente che scaturisce dalla sfiducia in sé stessi è un falso senso di superiorità che il soggetto, più o meno inconsapevolmente, mette in atto.
La condizione di sfiducia produce infatti un impellente bisogno di compensazione che, alla sua estremizzazione opposta, provoca una sindrome di superiorità: la persona si atteggia con fare autoritario, agisce e si esprime in termini perentori.
Quell’ apparente forza cela, in realtà, una pericolosa debolezza poiché l’individuo, non riconoscendo valore a sé stesso non si apprezza, e di conseguenza sente il bisogno degli altrui apprezzamenti.
Ne consegue anche la tendenza a voler primeggiare, facendo ricorso a comportamenti impositivi e alla denigrazione dei suoi fantasmatici competitors, che in genere sono considerate persone più capaci, produttive, magari più amate o semplicemente più apprezzate.
In altri casi, la sfiducia in sé stessi può provocare l’effetto opposto, ossia uno stato di auto-commiserazione che induce il soggetto ad isolarsi ed annullarsi in ambito sociale e relazionale.