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Pandemie e Alimentazione

Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l’uomo, ma la sua educazione alla vita reale.
Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza, se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo?
Mahatma Gandhi

Ogni giorno in Italia si scoprono 1.000 nuovi casi di cancro. Una famiglia su quattro ha un malato di tumore in casa. (Fonte: AIOM)
Viene inevitabile chiederci: che aria respiriamo, di quale cibo ci nutriamo?
Da un punto di vista sociologico, economico, salutistico e medico-sanitario, ma non solo, ci sono molte ragioni dell’opportunità della dieta vegetariana.
La scienza ayurvedica ci spiega che la persona non si nutre soltanto del cibo in quanto tale, ma anche di tutte quelle impressioni psichiche che sono contenute in esso e che agiscono a livello sottile sulla sua costituzione psicofisica, determinando salute o malattia, ma anche serenità o stress, gioia o sofferenza.
Pensate a quanto possa essere carico di energie negative un cibo prodotto esercitando violenza: tutte quelle sensazioni di paura, terrore, sgomento, provate dall’essere vivente al momento dell’uccisione, permangono in quel corpo massacrato come indelebili tracce a livello psichico e anche fisico, essendo i due piani inscindibilmente collegati, e vengono di conseguenza assimilate, anche se in maniera non consapevole, da chi sceglie quel cibo come nutrimento.

Per questi ed altri motivi, l’Ayurveda, la scienza della vita della tradizione indovedica, afferma che l’alimentazione di tipo vegetariano è incomparabilmente più capace di favorire l’equilibrio psico-fisico, la longevità, di conservare la giovinezza e il vigore, rispetto a quella basata sui cibi carnei.
Dal punto di vista medico-scientifico l'alimentazione vegetariana è naturalmente povera di grassi, specialmente saturi, e di colesterolo; ricca di fibre e di antiossidanti, è consigliabile per il controllo del peso, per la disintossicazione dell'organismo e per la prevenzione di condizioni degenerative croniche o tumorali.
Molti studi scientifici hanno dimostrato che i vegetariani corrono un minore rischio di obesità, di malattie cardiache coronariche, di ipertensione arteriosa, di diabete mellito e di alcune forme di cancro.

Esistono inoltre dei motivi ecologi altrettanto validi a favore del vegetarianismo, tra cui enormi sprechi di risorse necessari per mantenere gli allevamenti intensivi di “bestiame da macello”, condotti con criteri disumani, nonché la distruzione di foreste millenarie e di terreni fertili, soprattutto nel Terzo Mondo, per creare pascoli.

Oltre a queste motivazioni che fanno già del vegetarianismo un'alimentazione benefica per tutto il Pianeta, il primo e più importante motivo di questa scelta dovrebbe essere quello di carattere etico-spiritualeIl nostro rapporto con gli animali e in generale con le risorse del mondo in cui viviamo, dovrebbe interessarci tutti da vicino, pena una perdita progressiva di sensibilità e di capacità di sopravvivere, vivere e convivere.

Gli umani per loro natura sono esseri sociali; le persone che riescono a vivere in completa solitudine possono appartenere soltanto a due categorie che si trovano esattamente all’opposto: la categoria degli psicopatici e quella dei saggi eremiti.
Tutta la grande gamma di umanità intermedia ha in qualche modo bisogno di vivere in contatto con gli altri, e questi altri non sono e non possono essere, come conferma l’esperienza, soltanto gli umani.


Cito a questo proposito un brano, a mio avviso particolarmente significativo, del tutto coincidente con il punto di vista dei Veda:



"Il rumore pare solo insultare l’orecchio quando è privo della vita. E che cosa resta della vita se un uomo non può udire il pianto solitario di un uccello, o il conversare dei rospi attorno ad uno stagno durante la notte? Che cos’è l’uomo senza gli animali? Se tutti gli animali se ne andassero, egli morirebbe di una grande solitudine di spirito. 
Ciò che avviene agli animali, ben presto succede anche all’uomo; in tutto c’è un legame.
Tutto ciò che accade alla terra, accadrà anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano in terra è come se sputassero addosso a se stessi. Questo sappiamo: non è la terra che appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla terra. L’uomo non ha tessuto la tela della vita, è semplicemente uno dei suoi fili e tutto ciò che fa alla tela lo fa a se stesso”.


Questa riflessione, fatta da un capo indiano pellerossa, è la risposta agli emissari del Presidente degli Stati Uniti che volevano acquistare la terra dei nativi.
Essa esprime la consapevolezza della profonda relazione che lega l’uomo agli animali e all’ambiente in cui vive.
Se parliamo di animali, non possiamo non parlare anche di ambiente; solo così, infatti, potremo ben comprendere e contestualizzare la posizione delle varie creature nel grande mosaico della vita.
Sulla base di tali presupposti, e soprattutto considerando il fatto che ahimsa, la non violenza, è presupposto indispensabile per poter accrescere la propria consapevolezza spirituale, la dieta vegetariana è la più congeniale per l'uomo non solo a fini salutistici bensì olisticamente evolutivi.

"I sintomi di un saggio sono la tolleranza, la compassione e la benevolenza verso tutte le creature. Il saggio non ha nemici, è pacifico, dimora negli insegnamenti delle Scritture e le sue qualità sono sublimi."
Bhagavata Purana III.25.21 

Marco Ferrini

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