Prendersi cura di sé e degli altri
Se vogliamo parlare di Amore è necessario fare pulizia, molte scorie devono essere smaltite, affinché l’amore non rimanga un’utopia.
Molte persone chiamano “Amore” ciò che amore non è, bensì debolezza, convenienza, dipendenza affettiva, paura della solitudine, paura del futuro e altre distorsioni mascherate e nobilitate da una pennellata di vernice con la scritta “amore”.
Non dobbiamo lasciarci confondere, perché l’amore è un sentimento elevato di cui parlare, su cui meditare ma soprattutto da sperimentare nella vita di tutti i giorni.
Piccoli gesti di apertura, di tolleranza, di solidarietà, sostenuti dal desiderio di aiutare ogni creatura nel proprio percorso e sviluppo spirituale, pian piano trasformano ogni nostro senso di fastidio, turbamento, ostacolo e indisposizione verso gli altri.
La tristezza e la scontentezza, il disagio e il malessere sono sintomi di affezioni da curare.
La gioia è una nostra caratteristica e la felicità è la nostra natura; dobbiamo imparare a diventare felici in maniera stabile, risvegliando quell’Amore inscritto nel cuore (Bhakti) che dona perenne gioia di vivere.
Marco Ferrini (Matsyavatara das)