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Il falso ego è antitetico all’Amore

Il falso ego è il Distruttore, il principio di separazione e di disunione.
Il falso ego é antitetico all'Amore.
Il falso ego dà l'illusione di possedere la felicità, ma a contatto con esso non vi è che piacere effimero.
Il falso ego dà l'illusione di possedere l'amore, ma questo sentimento accostandosi all'ego diventa nulla più di un attaccamento morboso.
L'amore divino immortale appartiene all'anima; gli attaccamenti egoistici e condizionati appartengono all'ego.
Liberarsi dalla prigione del falso ego (ahamkara) è il primo e più importante lavoro da fare da parte di un aspirante spiritualista, qualsiasi tradizione o sentiero religioso egli scelga di seguire. Liberandosi da ahamkara non si smarrisce la nostra identità, anzi essa può risorgere solo quando vengono meno le false identificazioni e maschere della personalità.
Finché rimaniamo avvinghiati al falso ego e ci trastulliamo con esso, non ci sarà modo di conoscere né noi stessi, né Dio.
Il lavoro da fare è serio, impegnativo, ma anche magnifico e affascinante.
Ci conduce a vedere noi stessi, gli altri e ogni cosa nel mondo con gli occhi dell'anima, percependoci come creature del Signore che operano per la Sua grazia e misericordia, in armonia con il Tutto.
Nel Buddhismo il falso ego è descritto come la causa del dolore e di tutti i mali; si combatte con la radicale rinuncia al mondo.
Nelle Tradizioni mediorientali, quali Ebraismo, Cristianesimo, Islam, si combatte con la rinuncia, la preghiera e il digiuno.
Nell'ordine francescano i tre voti perpetui sono: povertà, castità e obbedienza.
Nel Vedanta e nel Samkhya l'ego è considerato come causa principale di avidya, di allontanamento da Dio, di caduta e degradazione.
Esso è il più grande ostacolo alla realizzazione del Sé e della Felicità; è la forza che si oppone all'anima e a Dio.
L'umiltà è l'atteggiamento opposto e, in parte, ne è anche l'antidoto.
L’umiltà è una preziosa componente di ogni autentico successo.
L’umiltà favorisce la predisposizione ad aprirsi per accogliere e imparare.
Se una persona non è umile non imparerà nulla, tranne che sul mero piano cognitivo, e ciò ostacolerà la sua marcia sul cammino evolutivo.
Marco Ferrini (Matsyavatara das)
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