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Chi è sensibile vive con intensità

Il presupposto dell’essere equanimi comporta che ogni nostro desiderio, pensiero e azione sia a beneficio di tutti, senza mai ricercare piaceri e vantaggi a danno di altri.
Questo principio esprime al meglio un insegnamento essenziale dello Yoga che è “Ahimsa”: Non nuocere a nessuno.
Non solo agli esseri umani, ma a nessun’altra creature vivente. Ahimsa conduce alla consapevolezza del diritto alla vita di ogni creatura e a un profondo rispetto della biodiversità. Aderendo al principio di non violenza sì trasforma il carattere, l’umore e le emozioni che vengono ri-orientati verso una maggiore sensibilità e matura affettività.
La persona sensibile che é alla ricerca della verità coltiva la sapienza - la Σοφία – e può risultare più esposta alla sofferenza altrui per lo sviluppo della compassione, ma è un piccolo prezzo da pagare in rapporto alla magnificenza della vita che potrà sperimentare. E’ nel prendere coscienza della bellezza, del miracolo della vita che tutto pervade, che la persona sensibile diviene gioiosa e caritatevole.
L’empio è incline a vedere solo empietà intorno a sé, mentre il pio desidera, pensa, agisce e comunica la compassione che è l’autentico fondamento della religiosità. Per Platone Dio ha creato gli uomini affinché praticassero il bene, perché la bontà è lo scopo da conseguire nella vita. 
La sensibilità fa risplendere l’umanità.
Marco Ferrini 

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