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Caro Willy

Caro Willy, buon viaggio!

L’immagine sorridente del tuo volto, così amichevole, giovane e vitale, mi fa sentire per te un affetto protettivo, quasi paterno, e ciò stride ancor più con la spietatezza del massacro che hai subìto.

Quei giovani criminali che ti hanno tolto la vita in modo così brutale e prolungato ci impongono un’amarissima riflessione sulla nostra civiltà in disfacimento.

Viviamo in una società corrotta dalla menzogna organizzata e diffusa con tutti i mezzi d’informazione, a tutti livelli, in tutte le sue articolazioni.
Con questo non voglio dire che tutte le persone sono corrotte, immorali e bugiarde, anzi, penso che la maggioranza sia ancora speranzosa di poter conferire pieno senso alla propria esistenza.

Nell’apprendere della tua orrenda morte ho provato profondo dolore, impotenza, e pensare al futuro tutto si vela di angoscia esistenziale. Ciò nonostante, impegniamoci affinché questo grido di sdegnoso dolore si trasformi in una chiamata al dovere sociale personale e collettivo, nel dar prova del nostro bisogno di testimoniare che ci sentiamo tutti offesi per ciò che ti è stato fatto, che siamo dalla tua parte in forma di solidarietà umana e spirituale.

Le indagini della magistratura sono in corso, aspettiamo dunque di sapere quali sono state le motivazioni psicologiche e le dinamiche materiali dell’efferato omicidio.
Per me è poco rilevante sapere se i criminali si identificassero politicamente con la destra o con la sinistra; se ti hanno ucciso per motivi di colore della pelle o semplicemente perché frustrati dai loro problemi irrisolti.
I totalitarismi del secolo scorso, ci hanno già mostrato che la violenza più estrema e organizzata può manifestarsi sia negli schieramenti di destra che di sinistra, così come in quelli del cosiddetto centro e nelle democrazie a macchia di leopardo. Abbiamo visto che la violenza persecutoria può esplodere anche tra bianchi e bianchi come tra neri e neri. Criminologi, sociologi e psicologi faranno le loro analisi. Io intanto rilevo che la società, trasversalmente, necessita con urgenza di una rivoluzione non violenta, antropologica, culturale e spirituale, che ispiri l’umanità a recuperare i valori trascendenti e immanenti, di Cielo e di Terra, come il senso dell’esistenza in termini di amore per Dio, compassione per tutte le creature e rispetto per la natura.

Caro Willy, per il tuo bene ti esorto ad aver pietà dei tuoi assassini perché per loro, da quella tenebrosa notte, è cominciato un tormento molto più grande e prolungato del tuo. La giustizia umana è bene che faccia il suo corso ma, a prescindere da quale sarà la sentenza, i tuoi assassini hanno già distrutto se stessi.
Preghiamo dunque anche per loro.

In questo momento, nessuno sa meglio di te che la vita continua, perciò ti auguro ogni bene.

Con spirituale affetto,
Marco Ferrini

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